martedì 27 ottobre 2015

Amy Winehouse e la sindrome borderline

http://www.lopsicologodelrock.it/amy-winehouse-il-gioco-a-perdere-di-una-ragazza-borderline/



Tutto quello che posso mai essere per te
è il buio che conoscevamo
e questo rimpianto a cui dovevo abituarmi

non so perché mi sono affezionata così tanto
è una mia responsabilità e tu non mi devi niente
ma non riesco ad andarmene via

lui va via, il sole cala, lui vive il giorno ma
sono io che sono cresciuta e
in quest’ombra grigia e triste
le mie lacrime si asciugano da sole
  
Amy Winehouse come Sylvia Plath, la vita precocemente interrotta dalla solitudine e dall'eccesso, forse dall' aspirazione a un assoluto irraggiungibile...

Io sono verticale

Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.

Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me piu' naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.
 Sylvia Plath